La giustizia riparativa rappresenta un paradigma nuovo e antichissimo (le sue fonti sono le modalità di attraversamento del conflitto proprie delle società tradizionali e il movimento per il riconoscimento dei diritti dell’uomo) che consente – intersecandosi con la logica del diritto – di tener presente la totalità delle dimensioni umane coinvolte nella situazione di conflitto, raggiungendo un livello di giustizia più profondo e più soddisfacente per le parti, tanto da venire raccomandata dai più autorevoli organismi nazionali e sovranazionali.
Nell’ambito penale, il paradigma riparativo da un lato conferisce un ruolo attivo e partecipativo alla vittima del reato, dall’altro si allontana dalla concezione retributiva, orientandosi verso la modalità più responsabilizzante della riparazione; un percorso di giustizia riparativa può essere definito come “ogni procedimento nel quale la vittima e il colpevole e, dove opportuno, ogni altro individuo o membro della comunità colpito dal crimine, partecipano insieme, attivamente, alla risoluzione delle questioni derivanti dal crimine, generalmente con l’aiuto di un facilitatore“.